Piante e Animali Perduti è una manifestazione che apre le porte al territorio. Grazie ai tantissimi visitatori che vengono a Guastalla da ogni dove e alla maggiore apertura dei luoghi di interesse o alla creazione di itinerari di visita specifici, si possono fare scoperte bellissime.
Per esempio perché non mettere Guastalla e quindi la visita di Piante e Animali Perduti l’ultimo fine settimana di settembre come tappa di un cammino turistico-religioso-culturale con l’obiettivo di ripercorrere le antiche vie dei pellegrini? Guastalla fu uno dei terminali o degli snodi della medievale via Teutonica che dalla Germania portava a Roma e la stessa cittadina sulla riva destra del Po fu anche in seguito luogo di passaggio privilegiato, servita da più ospedali per i viandanti.
Piante e Animali Perduti e… il Medioevo
Oggi è attivo il circuito che è stato chiamato La Via Matildica del Volto Santo per indicare la via dei pellegrini che da nord Europa nel viaggio verso Roma o la Terrasanta giungevano a Lucca, luogo in cui si conserva il crocifisso noto appunto come Volto Santo e sul quale esiste una bella leggenda secondo la quale il crocifisso fu trovato sulla spiaggia della Lunigiana dopo esservi arrivato miracolosamente via mare.
Leggende a parte, quello del cammino del Volto Santo è un percorso tra arte e storia di primaria importanza, recentemente valorizzato e promosso come via turistica di importanza europea per far apprezzare le bellezze tra Mantova e Lucca passando appunto per il cuore della pianura padana dove è Guastalla.
A Mantova non si può non visitare la chiesa di Sant’Andrea e magari scendere nella cripta per vedere dove sono conservati i Sacri Vasi del Preziosissimo Sangue di Gesù, oggetto di devozione fin dal Medioevo e di sosta dei pellegrini. La via proseguiva puntando ad attraversare il Po che, in moltissimi casi, utilizzava il passaggio tra Governolo e San Benedetto Po. Qui una visita all’abbazia è d’obbligo.
Guastalla tappa della via Matildica del Volto Santo
Guastalla è la tappa successiva della Via Matildica del Volto Santo . Guastalla è conosciuta come piccola capitale gonzaghesca con evidenze soprattutto rinascimentali, a partire dal palazzo ducale, a quello della comunità (municipio) e alla piazza.
In verità, però, appena fuori dal centro storico il visitatore in cammino verso il Volto Santo incontrerà due bellissime chiese romaniche. L’antichissima Pieve ora dedicata ai santi Pietro e Paolo, in antico chiesa matrice di un ampio territorio, restaurata nel secolo scorso e dalla struttura imponente. Conserva un bellissimo fonte battesimale, lacerti di affreschi e ancora tanta dell’atmosfera di un luogo in cui è passata la storia. Qui infatti giunsero tre papi e qui si tenne un sinodo e un concilio ai quali convennero anche cardinali e vescovi da tutta Europa all’epoca di Matilde di Canossa.
La seconda chiesa romanica, dedicata a San Giorgio, è un vero gioiellino (purtroppo aperto solo in occasioni particolari) che già dall’esterno parla di medioevo e affascina per i suoi volumi tutto sommato ridotti ma di notevole impatto visivo e dal gusto architettonico che esprime grande armonia. La sua atmosfera raccolta, essenziale ma suggestiva con le sue tre navate regalano emozione.
La Via Matildica del Volto Santo è un lungo percorso di 285 km che si concentra sul cuore di quello che doveva essere il tragitto seguito dai tanti pellegrini che scendevano dal Brennero e ne individua in particolare il tratto tra Mantova e Lucca con 11 tappe e qualche variante passando per tre regioni.
Quindi l’invito al turista che vuole ripercorrere uno dei principali itinerari medievali attraverso l’Italia è di programmarlo con il passaggio a Guastalla a fine settembre durante la manifestazione Piante e Animali Perduti per cogliere entrambi gli aspetti dei luoghi della Bassa del Po. Allo stesso tempo chi invece già conosce la grande mostra mercato guastallese dedicata al buon cibo, alle piante e agli animali rurali e ha già previsto il suo arrivo, raccomandiamo di uscire anche dal centro per una capatina nella storia. Ottenute le informazioni all’ufficio turistico UIT sulle aperture e orari delle chiese, fermarsi per una visita ai due straordinari esempi di arte romanica e di storia presenti a Guastalla è un’esperienza che non si dimentica.
Articolo e foto Di Daniele Daolio